Come dire no ai propri figli senza perdere fiducia e dialogo.


Essere genitori significa camminare su un filo sottile tra la libertà concessa ai figli e i limiti necessari per la loro sicurezza. Ogni famiglia ha il proprio modo di gestire questa dinamica, e l'esperienza personale diventa spesso una guida preziosa.

Libertà e consapevolezza
Come madre, ho sempre cercato di dare ai miei figli la massima libertà possibile, anche quando questa implicava il rischio di affrontare situazioni potenzialmente pericolose. Tuttavia, questa libertà non è mai stata assoluta, ma piuttosto accompagnata da dialogo e consapevolezza. Ho sempre parlato autenticamente con loro, in modo che non sentissero la necessità di nascondermi nulla. Questo mi ha permesso di mantenere un rapporto aperto e sincero, dove i limiti vengono accettati come una forma di tutela piuttosto che come un'imposizione.

La supervisione dichiarata
Esistono situazioni in cui l'intervento genitoriale diventa necessario, e in quei momenti ho sempre adottato una supervisione dichiarata. Se una situazione mi sembrava pericolosa oltre un certo limite, non esitavo a intervenire, facendo capire che la mia preoccupazione nasceva dal desiderio di proteggerli. Ogni famiglia ha una soglia di sicurezza diversa, e i miei figli sanno che, sebbene i nostri limiti possano essere più ampi rispetto ad altri, esistono comunque delle regole fondamentali da rispettare.

L'importanza delle relazioni
Un altro aspetto fondamentale dell'educazione che ho ricevuto e che sto cercando di trasmettere ai miei figli è la gestione delle relazioni. Crescendo, ho sempre avuto la casa aperta agli amici, un principio che ho adottato anche con i miei figli. Questo permette di conoscere le persone con cui trascorrono il loro tempo e, al contempo, garantire loro maggiore libertà. Sapere con chi si frequentano e comprendere il contesto in cui si muovono aiuta a costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca.

Il ruolo della consapevolezza nelle amicizie
Nel corso degli anni, ho osservato che quando i miei figli stringevano amicizie che non mi convincevano del tutto, spesso erano loro stessi a rendersi conto della situazione. Senza imporre divieti drastici, ho cercato di stimolare in loro una consapevolezza autonoma, facendo emergere in modo naturale dubbi e riflessioni. L’onestà, sia intellettuale che relazionale, è sempre stata alla base del nostro rapporto: se mi veniva chiesto un parere, rispondevo con sincerità, senza nascondere le mie perplessità.

Il valore dell'empatia
Come madre e come professionista, l'empatia è sempre stata un punto di riferimento per me. Un consiglio che do ai miei figli è quello di osservare attentamente le dinamiche familiari delle persone con cui si legano. Il contesto familiare spesso influisce sui comportamenti e sulle reazioni, e averne consapevolezza può aiutare a gestire meglio le relazioni.

Essere onesti con le proprie sensazioni
Un altro aspetto importante che ho voluto trasmettere ai miei figli è il valore dell'onestà emotiva. Se una relazione o un'amicizia suscita in loro sensazioni negative, è giusto ascoltarle. Anche se inizialmente possono pensare che noi genitori "non capiamo niente" o che siamo eccessivamente critici, il tempo spesso dimostra il contrario. Durante l'adolescenza è fisiologico difendere ciecamente le persone a cui si vuole bene, siano esse amici, insegnanti o altre figure di riferimento. Tuttavia, è importante che imparino a dare priorità a se stessi quando provano sentimenti genuini per una persona che non si relazione in maniera sana.

Un percorso di crescita
Alla fine, essere genitori non significa controllare ogni aspetto della vita dei figli, ma accompagnarli nel loro percorso di crescita. Il lavoro educativo fatto nei primi anni di vita si riflette poi nelle scelte che faranno da adolescenti e adulti. Il nostro compito è quello di offrire loro strumenti per comprendere la realtà, prendere decisioni consapevoli e affrontare le relazioni con maturità. E, quando necessario, essere presenti per chiarire le cose e sostenerli nelle loro esperienze.

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